Maria Vendemmia - Napoli, Gijorgina Kuli Lito - Tirana, Doina Anca Plesca - Bucarest, Qosja Alketa Hoxa - Tirana, Salvatore Vendemmia - Aversa
INTRODUZIONE
Gli interferenti endocrini (I.E.) sono sostanze chimiche presenti ubiquitariamente, e hanno la capacità di “mimare” il normale equilibrio ormonale, attivando o disattivando, oppure modificando i segnali trasmessi dagli ormoni.
Uno stesso I.E. può generare diversi effetti in relazione al sesso, e tali effetti possono anche essere trasmessi per via transgenerazionale.
Queste sostanze sono presenti negli alimenti, nell’acqua, nell’aria, nel terreno, e possono contaminare l’organismo anche con contatto diretto.
Sono presenti nei contenitori di plastica, nelle bottiglie, giocattoli, alimenti, rivestimenti di lattine metalliche per alimenti, detergenti, saponi anti microbici, pesticidi agricoli e domestici ecc.
I dati epidemiologici della letteratura confermano il loro effetto negativo sui processi di crescita nel periodo pre e post natale, nella fertilità e carcinogenesi, nell’obesità e nel metabolismo dei glucidi, nel timing puberale, ecc.
Gli I.E. posseggono un particolare effetto patologico anche a piccolissime concentrazioni e tale peculiarità viene denominata “cocktail effect”.
Tale meccanismo è espressione di una esposizione minima che, protraendosi nel tempo, produce un effetto sinergico.
Inoltre, bisogna ricordare che gli I.E. non vengono facilmente eliminati dall’organismo, essendo lipofili e bioaccumulabili nel tessuto adiposo, dove persistono per un lungo periodo.
QUALI SONO I PERIODI DELLA VITA IN CUI SONO PIU’ DANNOSI?
Sono stati descritti “tre periodi finestra” identificati in momenti della nostra vita dove la rapida velocità dei processi di crescita può determinare modifiche epigenetiche.
IL PRIMO PERIODO FINESTRA comincia con la vita prenatale e termina all’inizio della vita postnatale. Ben sappiamo che gli I.E. attraversano la placenta con trasporto attivo e passivo, e possono provocare danni durante il periodo fetale. Da osservazioni cliniche e da esperimenti effettuati su animali, risulta che l’esposizione agli estrogeni altera l’ontogenesi dei neuroni GnRH attraverso la via dei recettori per gli estrogeni. Da altre esperienze risulta che l’esposizione al bisfenolo A (BPA) danneggia la gliogenesi ed i neuroni GnRH compromettendo la mini-pubertà.
IL SECONDO PERIODO FINESTRA inizia nei primi anni di vita, quando i bambini crescono rapidamente e si verificano i mutamenti neuro-evolutivi. In quest’epoca della vita gli I.E. sono trasmessi al bambino con l’alimentazione, con l’abitudine di portare alla bocca oggetti o giocattoli di plastica, con saponi, creme, etc. Gli alimenti ed il latte possono essere contaminati usando i dispositivi di somministrazione: biberon, tettarelle. Anche le modalità di preparazione e riscaldamento del latte possono risultare contaminanti se si usano contenitori in plastica e forno a microonde. In tale periodo della vita gli I.E. possono attivare l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi e compromettere la mini pubertà. La minipubertà si sviluppa nei primi mesi di vita, e, in tale epoca, l’azione di queste sostanze può compromettere la discesa dei testicoli nello scroto e ridurre la distanza ano-genitale.
IL TERZO PERIODO FINESTRA corrisponde all’epoca della pubertà, periodo in cui sono molto attivi i processi di metilazione del DNA. Infatti i neuroni della kisspeptina sono molto sensibili ad una precoce esposizione a tali sostanze. Ben sappiamo che l’esposizione degli animali da esperimento agli I E. riduce tali neuroni ed anche l’espressione di KISST e TAC2 nel nucleo arcuato. È anche stato dimostrato che alterando l’espressione ipotalamica di KISSPEPTIN/GPR54 nel topo femmina, aumentano i livelli di estradiolo e si verifica la precocità puberale. È stato accertato che negli adolescenti pre-puberi che presentano livelli elevati di ftalati urinari, si osservano concomitanti modifiche epigenetiche. Tali modifiche correlano con una aumentata metilazione del DNA nella regione del promotore del gene “Thyroid hormone receptor interactor 6” (TRIP 6) che è molto importante nel regolare il timing puberale.
GLI INTERFERENTI ENDOCRINI E L’ATTIVAZIONE PUBERALE
Sappiamo che lo sviluppo puberale è regolato dall’asse ipotalamo ipofisi gonadi e ipotalamo ipofisi surrene. Pertanto essendo presenti due meccanismi regolati da fattori stimolatori ed inibitori, una esposizione a sostanze con effetti simil ormonali può alterare lo sviluppo puberale.
Gli I.E. possono determinare un anticipo del timing puberale specialmente nelle femmine.
Vari possono essere i meccanismi di azione degli I.E.: azione agonista su recettori estrogenici; azione antagonista su quelli androgenici; imitazione dell’effetto fisiologico degli estrogeni e degli androgeni.
Possono legarsi a specifici recettori intracellulari accoppiati alle proteine G (GPRs). In tal modo alterano l’esposizione genetica ed il segnale di trasduzione ormonale.
Principali I.E.: più frequenti i pesticidi (diclorodifeniltricloroetano, diossina, ftalati, bisfenolo A, sostanze perfluoroalchiliche).
Gli ftalati si trovano nelle pellicole, teloni, rivestimenti per pavimenti, tubi, cavi, vernici, lacche, smalto per unghie, spray per capelli.
Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono presenti nelle pentole antiaderenti, negli imballaggi per alimenti, indumenti idrorepellenti, schiume antincendio.
I parabeni (conservanti) sono contenuti nei filtri U.V., triclosan, canfora, 4-metilbenzilidene, propilparabene nei farmaci, bisfenolo A, bottiglie e contenitori per bevande ed alimenti, biberon, CD DVD, stoviglie, in plastica, telefoni cellulari, bollitori, dispositivi medici.
BIBLIOGRAFIA
Bruzzi, L. Lucaccioni, T. Aversa. Pediatria, N 10-11, Ottobre 2024, pagg 10-13.
ECHA. Legislazione-REACH: comprendere il regolamento REACH