Uno studio pubblicato su JAMA Network Open che includeva bambini esposti a livello prenatale agli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) ha mostrato che l’ulteriore esposizione agli SSRI attraverso l’allattamento al seno non è stata associata a una riduzione dei punteggi di QI. Sebbene non siano state valutate misure di prestazione diverse dal QI, questi risultati suggeriscono che l’allattamento al seno può essere incoraggiato durante il trattamento con SSRI. Lo studio è stato coordinato da Essi Whaites Heinonen, del Karolinska Institutet di Huddinge, in Svezia.
Obiettivo della ricerca era determinare se le prestazioni cognitive dei bambini esposti agli SSRI sia durante la gravidanza che durante l’allattamento differivano da quelle dei bambini con esposizione agli SSRI solo in gravidanza. Lo studio prospettico ha incluso i figli di donne arruolate nella coorte MotherToBaby California dal 1989 al 2008. I bambini le cui madri erano state trattate con SSRI durante la gravidanza hanno completato i test neuroevolutivi all’età di 4-5 anni. I bambini esposti a SSRI durante l’allattamento sono stati confrontati con i bambini allattati al seno non esposti a SSRI durante l’allattamento e con i bambini non allattati al seno.
Il campione includeva 97 coppie madre-bambino. Dei 97 bambini, 52 (53,6%) erano femmine e 45 (46,4%) maschi, con un’età media (DS) al momento del test di 4,9 (0,7) anni. Di questi, 22 bambini (22,7%) sono stati esposti a SSRI durante l’allattamento; 37 (38,1%) sono stati allattati al seno senza esposizione a SSRI; e 38 (39,2%) non sono stati allattati al seno. Dall’analisi non sono emerse differenze significative nei punteggi medi aggiustati del QI tra i bambini allattati al seno con e senza esposizione postnatale a SSRI. Rispetto ai bambini non allattati al seno, i bambini allattati al seno esposti a SSRI dopo la nascita presentavano punteggi medi aggiustati del QI significativamente più elevati, sia della scala completa (109,4 [IC 95%, 104,5-114,4] vs 103,1 [IC 95%, 99,3-106,9]; p =0,046) che delle performance (112,3 [IC 95%, 106,7-118,0] vs 104,2 [IC 95%, 99,9-108,5]; p =0,03), anche se queste differenze perdevano di significato dopo aver preso in considerazione fattori correlati all’umore materno in gravidanza.
JAMA Network Open (2025) – doi: 10.1001/jamanetworkopen.2025.44989
Fonte: POPULAR SCIENCE